Ripercorriamo gli accadimenti della vita amministrativa del nostre Comune nell’anno 2017. Come nostro solito, ci atterremo alla descrizione di quanto verificatosi, producendo una rassegna di tematiche necessariamente selezionate sulla base della loro significatività, trattando gli argomenti per sezioni distinte e proponendo, di volta in volta, taluni interrogativi aperti, con il solo fine di promuovere spunti di riflessione che potranno dare una risposta oggettiva al quesito (neanche troppo enigmatico) proposto come titolo del volantino. Rinviamo alla lettura della “versione sintetica” dello scritto quanti coloro non risultino interessati ai dettagli approfonditi con la presente uscita. Preannunciamo già da ora, che nelle conclusioni qui riportate abbiamo espresso un giudizio (anche goliardico, non ce ne vogliano data l’evidenza dei fatti) sui componenti della Giunta in carica per l’anno 2017. Questi i fatti:

SCUOLE

Scuola media: il Comune di Agosta è risultato destinatario di un contributo di euro 1.575.000,00 (oltre un milione e mezzo) da parte della Regione Lazio per lavori di adeguamento sismico della struttura. Nell’ottica di un ambizioso progetto su scala più ampia, infatti, la Regione avrebbe reputato lo stabile della scuola media quale struttura idonea, anche sotto il profilo logistico, per la gestione delle emergenze eventualmente legate a calamità naturale che interessassero l’intero circondario. Per confermare il diritto all’ingente contributo regionale, si sarebbe dovuto procedere all’affidamento della progettazione esecutiva dei lavori di adeguamento da eseguire sulla scuola. E’ stata pertanto avviata una procedura di gara che prevedeva il sorteggio di 5 professionisti, tra i 127 che avevano manifestato interesse a partecipare, cui trasmettere l’invito a presentare l’offerta per la gara. Il sorteggio è avvenuto durante la precedente amministrazione Massimi. Su successiva richiesta dell’attuale Gruppo di Opposizione, che intendeva accertare la regolarità della procedura di sorteggio allora eseguita, l’attuale Sindaco (Valente) ha ravvisato aspetti di non regolarità nella procedura di sorteggio in questione e, di conseguenza, ha richiesto alla Centrale Unica di Committenza (C.U.C. – Organismo di servizio inter-comunale cui il Comune di Agosta fa riferimento per le gare con importi maggiormente onerosi) l’interruzione della procedura di affidamento. A seguito di questa interruzione, si è determinato il mancato rispetto dei termini previsti per la conferma del contributo regionale di oltre un milione e mezzo di euro a beneficio del Comune di Agosta. Al cospetto delle Autorità Regionali, gli amministratori in carica avrebbero giustificato il ritardo richiedendo una proroga sui termini con la scusante di evitare contemporaneità con i lavori ancora in corso nella scuola elementare e, probabilmente, “nascondendo” l’irregolarità invece commessa. Sopravvenute esigenze di programmazione dei fondi regionali per le emergenze sismiche nel frattempo intervenute, complice la situazione determinatasi con il terremoto che ha poi interessato il Centro Italia, potrebbero aver giocato a favore della concessione della generosa proroga e, quindi, garantito la salvaguardia dell’ingente finanziamento.

E’ ammissibile commettere irregolarità in una procedura di sorteggio per l’appalto di una progettazione? E’ concedibile un “errore” così gravoso a chi abbiamo delegato ad amministrare i soldi pubblici? Si è trattato si “incapacità amministrativa”, di caso, oppure di qualcos’altro?

Scuola elementare: dopo il completamento dei lavori del I Lotto (avviati nel 2011 con finanziamento regionale di euro 208.374,54) e del II Lotto (conclusi nel 2016 con contributo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di euro 250.000,00), entrambi effettuati dalla medesima ditta, l’amministrazione comunale è risultata destinataria di un altro finanziamento regionale di  1.270.000,00 euro per l’ulteriore proseguimento dei lavori (III Lotto). Le lungaggini e le “stranezze” della procedura di appalto dei nuovi lavori hanno messo a rischio la perdita dell’ingente finanziamento regionale. L’iter prevedeva l’iniziale sorteggio pubblico di 15 ditte tra le 292 interessate a partecipare e il successivo invito a presentare le offerte a partire da una base d’asta di circa un milione di euro. E’ accaduto che i nominativi delle 15 ditte sorteggiate, anziché restare “segreti” fino al giorno successivo alla presentazione delle offerte, come raccomandato da ovvi motivi di “anticorruzione”, sono stati invece pubblicati dalla C.U.C. Vista l’irregolarità, l’amministrazione comunale in carica ha dovuto annullare la procedura sino ad allora portata avanti, comunicare alle 15 ditte sorteggiate l’annullamento della procedura, richiedere alla C.U.C. di procedere all’affidamento dei lavori mediante nuova procedura da attivare in via d’urgenza. La C.U.C. ha quindi scelto 10 nuove ditte a cui richiedere direttamente la presentazione delle offerte per la gara, selezionandole tra quelle rientranti nell’elenco delle imprese di fiducia del Comune di Arsoli (Comune Capofila della C.U.C.). Nessuna delle nuove 10 ditte ha manifestato interesse alla partecipazione alla gara che, quindi, è stata dichiarata deserta. Avvalendosi di una proroga sulla scadenza dei termini per la presentazione delle offerte, si è quindi fatto in modo che almeno una ditta presentasse la sua offerta. I lavori sono stati così appaltati per una cifra complessiva pari a euro 935.380,95 all’unica ditta che ha partecipato alla gara che, almeno formalmente, risulta non coincidere con quella cui sono stati invece affidati i lavori per il I e il II lotto.

Quindi: i numeri dei lavori della scuola elementare raccontano di circa 1.500.000,00 euro sinora investiti e di una durata che si protrae dall’anno 2011 ed è destinata ad allungarsi sino ad un termine di tempo ancora non stimabile.

E’ eticamente corretto, specie dal punto di vista dell’anticorruzione, che i lavori del I Lotto e del II Lotto siano stati assegnati alla medesima ditta? Oppure si tratta di un modo per “sanare” qualche imperfezione dei lavori del primo affidamento con quelli del secondo? E’ concedibile che errori amministrativi commessi dalla C.U.C., cui l’amministrazione comunale di Agosta ha scelto di aderire e a cui il Sindaco di Agosta continua (a parole) ad attribuire l’esclusiva responsabilità degli “strani” accadimenti per la gara dei lavori del III lotto, possano esimere da responsabilità l’amministrazione comunale in carica? Perché, se è vero che la C.U.C. ha commesso un così grave errore, successivamente l’amministrazione comunale ha confermato l’adesione alla C.U.C. deliberandone anche l’inclusione di un ulteriore Comune del comprensorio (Vivaro Romano, oltre ad Arsoli-Roviano-Anticoli C. ed Agosta)? Si è trattato solo di un grossolano e imprevedibile errore, commesso dai professionisti della gestione degli appalti, oppure c’è molto altro dietro?

Scuola materna: come ormai tristemente noto, è accaduto che a luglio del 2017 le suore salesiane, dopo decenni di instancabile servizio reso per la scuola materna, hanno preso l’irrevocabile decisione di chiudere l’asilo salesiano fino ad oggi gestito con operosità e devozione. La decisione, assunta dal Consiglio Generalizio, parrebbe legata, secondo il Sindaco, a una serie di problemi non superabili dovuti ad “obiettive difficoltà gestionali”, dettate dall’incedere del “segno del tempo”. L’alternativo servizio pubblico di scuola materna sul territorio comunale di Agosta, implementato per volontà di precedenti lungimiranti amministrazioni, ha saputo offrire una soluzione alternativa alle famiglie per circa un decennio, quando scuola materna salesiana e scuola materna pubblica hanno liberamente rappresentato una contemporanea possibilità di scelta alternativa per le famiglie. Le due strutture hanno saputo tranquillamente convivere, garantendo ai bambini di Agosta un percorso didattico e di crescita efficace ed alternativo ed offrendo un valore aggiunto alle utenze, non vincolate da scelte di iscrizione obbligate all’una piuttosto che all’altra scuola. Oggi, ad Agosta, è l’esistenza della scuola materna pubblica a garantire continuità ad un servizio che, altrimenti, le famiglie di Agosta avrebbero dovuto vedersi offerto altrove.

Perché l’amministrazione comunale in carica non è riuscita a salvaguardare l’offerta didattica ed educativa garantita da decenni attraverso il servizio realizzato dalle suore salesiane? Ci rendiamo conto che l’anno 2017 ha visto le famiglie di Agosta vedersi costrette a rinunciare ad un servizio sinora garantito con successo? E’ stato veramente inevitabile arrivare a questa “drammatica” conclusione? Oppure si è trattato di un qualcosa di indotto a vantaggio di un disegno differente? Forse la struttura che sino ad oggi ha ospitato l’asilo delle suore poteva garantire una soluzione all’inadeguatezza degli spazi che, complice l’incredibile perdurare dei lavori della scuola elementare, vedeva bambini di elementari, medie ed asilo pubblico convivere nella ristrettezza dei locali della scuola media? Come è possibile che la decisione sia stata assunta dalle suore così repentinamente, senza adeguato preavviso all’amministrazione Comunale? E’ convenuto a qualcuno muoversi con ritardo con il Provveditorato (fine luglio 2017) alla disperata ricerca di un ulteriore insegnante (ormai non più concedibile) per la gestione di un numero di alunni maggiori (asilo pubblico + asilo salesiano) rispetto a quello invece previsto? E’ convenuto a qualcuno, quindi, colmare l’orario scolastico coprendolo con attività ludico/educative affidate a “provetti volontari” disinteressati e altruisti al punto tale da sacrificare del tempo personale offrendolo gratuitamente al servizio dei bambini della scuola materna?

RIFIUTI: la decantata riduzione della tariffazione sui rifiuti, che sarebbe dovuta seguire all’iniziale aumento della tassa per fronteggiare le spese di avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta, non si è mai applicata, nonostante le promesse fatte in sede di campagna elettorale da parte della precedente amministrazione comunale (di cui l’attuale, in buona sostanza, garantisce continuità rappresentativa). Tuttavia, i cittadini di Agosta sono tutti i giorni chiamati ad adoperarsi per la differenziazione dei rifiuti prodotti. Le scelte deliberate dall’amministrazione comunale in carica, relativamente alle nuove aliquote TARI applicate per l’anno 2017, hanno gravato sulle utenze maggiormente sensibili. Le bollette indirizzate agli utenti a fine anno 2017 hanno confermato gli aumenti, rispetto agli anni precedenti, per le famiglie maggiormente numerose residenti in abitazioni di ridotte dimensioni, per i proprietari di seconde case e per le utenze commerciali (bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, caffé, pasticcerie, ortofrutta, generi alimentari). Le scelte compiute dall’amministrazione comunale per l’anno 2017, differentemente da quanto invece più volte prospettato dall’Opposizione, non hanno permesso a tutti gli agostani (indistintamente) di poter equamente beneficiare, almeno per il corrente anno, di una tariffazione differente e ancora consentita. Da ultimo, si sta verificando che molti tra i proprietari delle seconde case, visto il clamoroso rincaro cui hanno dovuto assistere, stanno procedendo alla richiesta di disattivazione delle utenze.

Visto che la legge già allora lo avrebbe raccomandato, perché il vecchio Sindaco (Massimi) quando ricopriva il ruolo di “primo cittadino” ha scelto di adottare criteri alternativi a quelli ora invece adottati dal nuovo Sindaco (Valente)??? Per tutelare le tasche dei cittadini oppure per non compromettere il consenso elettorale di quella che poco dopo sarebbe divenuta la “sua lista” politica capeggiata dal nuovo Sindaco??? Quali sono le reali motivazioni che hanno indotto l’amministrazione in carica ad anticipare una scelta che ha danneggiato prima del tempo le utenze più sensibili? Perché non evitare, almeno per l’anno 2017, di applicare criteri di calcolo delle bollette che, probabilmente, diventeranno obbligatori nel prossimo futuro? Forse il Sindaco pensa di avere a disposizione ancora molto tempo (altri 4 anni???)  prima delle prossime elezioni, per recuperare il consenso perso con l’aggravio anticipato della tariffazione?? Come è possibile continuare ad assecondare le strategie di un Sindaco che, con la scelta fatta sui rifiuti, sembra rivolgere maggiore attenzione ad amministrare il mantenimento del consenso popolare piuttosto che a salvaguardare le tasche dei cittadini??? Perché, anziché salvaguardare le utenze laddove consentito, impoverire ulteriormente il paese allontanando quanti coloro risultano proprietari di una seconda casa ad Agosta? Perché infierire oltremodo su una Comunità che, similmente ai paesi limitrofi, rischia di essere condannata allo spopolamento se non si creano i giusti presupposti creando attrattività? Perché costringere alla fuga chi ama Agosta e che, per ragioni di diversa natura, è costretto a vivere altrove? Perché non assecondare il sacrificio di quanti coloro sono riusciti sino ad oggi a mantenere “aperta” una seconda casa ad Agosta? Forse perché non essendo residenti non votano e quindi non “servono” a garantire consenso?

FESTEGGIAMENTI ESTATE 2017: come noto, in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, nei giorni 27-28-29 agosto ha avuto luogo la manifestazione denominata “PALIUM AUGUSTAE”. L’organizzazione dell’evento ha avuto un costo di 30.000,00 euro che, come pubblicamente reso noto dall’amministrazione comunale, sarebbe stato finanziato da un contributo regionale pari a 18.900,00 euro e, per la restante quota di 11.100,00 euro con le casse comunali. Da approfondimenti condotti su istanza del Gruppo Consiliare di Opposizione, è invece emerso che la quota prevista a carico del comune è stata invece coperta da un contributo del Comitato dei Festeggiamenti, autore di un versamento destinato alle casse del Comune di importo di 11.100,00 euro. Per la prima volta, quindi, nella centenaria storia del nostro Comune, è accaduto che un Comitato dei Festeggiamenti, anziché beneficiare di contributi concessi dall’Ente Comunale, abbia invece finanziato le casse comunali avvalendosi della raccolta operata con la questua e quindi di soldi direttamente prelevati dalle tasche dei cittadini.

E’ normale che, nella consapevolezza che l’evento PALIUM fosse già finanziato (Regione Lazio + Casse comunali), l’offerta versata dai cittadini al Comitato per l’organizzazione delle altre festività estive (diverse dal PALIUM) sia finita invece diritta-diritta nelle casse comunali? E’ normale che, dopo le verifiche sollecitate dal Gruppo di Opposizione per accertare la regolarità della gestione di soldi pubblici, l’Opposizione venga additata per “mettere i bastoni tra le ruote”? E’ normale che le ditte cui il Comune ha affidato servizi o forniture nell’ambito della manifestazione PALIUM, ad oggi non ancora pagate dal Comune di Agosta, vengano aizzate contro l’Opposizione in quanto presunta responsabile del rallentamento con cui la Regione Lazio starebbe riconfermando il finanziamento previsto e quindi “colpevole” dei ritardati pagamenti dovuti dal Comune che resta in attesa dei soldi della Regione?

STRUTTURE SPORTIVO/RICREATIVE

Baby Park: l’amministrazione comunale ha recentemente avviato la procedura per l’affidamento dei lavori di completamento della “palestra scolastica” situata al BABY-PARK (località “La Piaggia”): l’importo della spesa per i lavori è pari a 138.600,00 euro e l’importo complessivo dell’opera, finanziato con mutuo contratto dal Comune di Agosta con l’Istituto per il Credito Sportivo, ammonta a 162.365,24 euro. E’ oggettivamente innegabile che l’opera, la cui struttura è stata edificata da tempo ed è chiaramente identificabile nell’area del baby-park dove in passato sorgeva il “campo da bocce”, mal si presta ad essere destinata a “palestra scolastica” per effetto delle innegabili ridotte dimensioni che, di fatto, non ne lascerebbero ipotizzare un realistico utilizzo funzionale a una palestra (con tanto di locali spogliatoi e annessi locali WC!!!).

Perché perseverare in un errore commesso dalla precedente amministrazione (Massimi) portando avanti l’assurdità di un progetto privo di reale funzionalità? Perché non porre rimedio per tempo, da parte dell’attuale Sindaco, agli errori di valutazione che sono stati commessi nella precedente legislatura? Perché portare avanti l’affidamento di lavori che non servono e per i quali il Comune di Agosta (quindi i cittadini) sarà chiamato nei prossimi (molti) anni al pagamento dell’ammortamento di un mutuo la cui quota capitale supera i 160.000,00 euro? Perché ribaltare completamente strategie di intervento previste da altre precedenti amministrazioni comunali, che rendevano compatibile con i luoghi una progettazione d’insieme meglio pensata? Solo per fare uno sgarbo a qualcuno? Solo per arrecare un presunto danno a un “nemico politico”? Solo per l’esercizio di una immorale forma di potere con i soldi degli altri (i cittadini)?

Campo sportivo (Tostini): nel corso dell’anno 2017 sono state avviate le procedure per l’appalto dei lavori dell’impianto sportivo. Le previsioni iniziali, sia in termini di tempi che di costi, sono risultate disattese dall’amministrazione comunale in carica. I lavori in questione erano nelle previsioni dell’amministrazione comunale già nel periodo 2011/2012 e, di fatto, sembrerebbero avviabili solo nel 2018. Il costo previsto delle opere risulta essere di 165.000,00 euro, finanziato attraverso un mutuo contratto dal Comune. In origine, era stata concessa all’amministrazione comunale l’opportunità di assumere un mutuo di euro 150.000,00 (a interessi zero) con l’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) e di procedere all’ammortamento del mutuo con decorrenza dal 01/01/2017, a condizione che i 15.000,00 euro di differenza sul totale delle spese risultasse a quella data già investita dal Comune con l’avvio dei lavori. E’ accaduto, invece, che le previsioni sono risultate disattese, che l’amministrazione comunale abbia ritoccato la progettazione esecutiva già approvata a seguito di presunte successive istanze della popolazione locale e che, di conseguenza, si sia persa l’opportunità di contrarre un mutuo senza interessi. La scelta finale è ricaduta sull’avvio di un nuovo tipo di finanziamento, ottenuto con accensione di mutuo di importo pari a 165.000,00 euro con la Cassa Depositi e Prestiti (con tanto di interessi).

E’ normale che i lavori del campo sportivo, previsti già a partire dall’avvio della precedente legislatura Massimi, vengano realizzati (se tutto va bene) solo nel 2018, dopo oltre un anno e mezzo dall’insediamento dell’amministrazione Valente? E’ normale che l’amministrazione comunale, anziché approfittare dell’opportunità di contrarre un precedente mutuo, con quota capitale più bassa e privo di interessi, si riduca ad assumere un mutuo con importo più elevato e con tanto di interessi da restituire? Perché gestire i soldi dei cittadini in malo modo anziché risparmiare laddove consentito? E’ concedibile che un’amministrazione comunale, nella consapevolezza dell’errore commesso, adduca giustificazioni riconducibili alla necessità di successiva revisione del progetto esecutivo? Al riguardo, chi sono i cittadini che hanno fatto pervenire osservazioni sulla progettazione al punto tale da indurre l’amministrazione a rivedere la progettazione iniziale? E’ normale, infine, che la revisione del progetto non abbia alterato il costo delle opere che era ed è rimasto pari a 165.000,00 euro? Chi sono i professionisti che hanno realmente redatto il nuovo progetto esecutivo? Siamo sicuri si tratti dell’Ufficio Tecnico Comunale come risulta dagli atti? Non vi sembra si tratti di una grossolana presa in giro?

CIMITERO: anche per l’intero anno 2017 si è registrata la mancata riattivazione delle luci votive.

E’ ammissibile che un Sindaco, interpellato al riguardo da oltre un anno dal Gruppo di Opposizione, non abbia mai fornito un chiarimento e che, oltretutto, non abbia risposto ad una specifica interrogazione riproposta dai Consiglieri di Opposizione in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale?

ILLUMINAZIONE PUBBLICA: nel corso dell’anno 2017 sono stati avviati e conclusi i lavori per l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione a LED in località Valle Berta. Durante la messa in opera dei pali dell’illuminazione, i residenti a Valle Berta hanno sollevato perplessità circa la collocazione degli stessi. Il Sindaco, su istanza del Gruppo di Opposizione ha concesso un incontro con i cittadini interessati. L’esito dell’incontro, stando ai successivi atti prodotti dall’amministrazione, sembrerebbe aver determinato un risultato paradossale: “ragioni di pubblico interesse” avrebbero motivato l’eliminazione di un palo rispetto al numero totale inizialmente previsto e la revisione complessiva del progetto con risparmio di 8.791,17 euro, residuati dal precedente apposito mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Presiti per Valle Berta. Il risparmio derivato dalle opere di Valle Berta sarebbe stato quindi destinato a realizzare un intervento similare in località La Vasca e presso la frazione di Tostini. In particolare, è tra le previsioni dell’amministrazione quella di installare il palo “avanzato” a Valle Berta per una nuova installazione da realizzare a Tostini.

Avete idea della posizione del punto in cui è prevista l’installazione a Tostini del palo “avanzato” a Valle Berta? O meglio, davanti a quale abitazione sarà posizionato?

CONTENZIOSO COMUNE DI AGOSTA/ACEA: il Comune di Agosta ha ricorso all’appello in Consiglio di Stato impugnando la sentenza del T.A.R. Lazio che ha rigettato il ricorso promosso dal Comune contro la Regione per ottenere l’annullamento dell’affidamento, in concessione d’uso gratuita, delle infrastrutture idriche di proprietà comunale al gestore del servizio idrico integrato. La sentenza del Consiglio di Stato recentemente emessa ha respinto il ricorso promosso dal Comune di Agosta, condannando l’amministrazione comunale, di fatto, all’immediata concessione delle infrastrutture ad ACEA Spa. L’amministrazione comunale ha continuato a perseguire una battaglia che, se da un punto di vista meramente etico può risultare anche condivisibile, da un punto di vista pragmatico è da sempre parsa poco solida. L’esito degli accadimenti era infatti nelle previsioni e, a breve, l’amministrazione comunale sarà obbligatoriamente chiamata ad adempiere alla sentenza. Da approfondimenti condotti dal Gruppo di Opposizione è peraltro emerso che, a motivo dell’esistenza del contenzioso, il Comune di Agosta non avrebbe pagato ad ACEA Spa la quota per l’avvenuta erogazione del servizio di depurazione relativo alle ultime annualità e che, pertanto, sarà chiamata ad adempiere anche in tal senso.

Perché, da parte del Comune, perseverare in una posizione di scontro nella consapevolezza di quello che sarebbe stato l’esito finale della vicenda? Si è trattato di una effettiva ragione etica e morale, oppure di un tentativo di conquistare le coscienze di stampo maggiormente idealista degli elettori? Perché continuare a far pagare anche per le ultime annualità la quota di depurazione ai cittadini se, di fatto, tale quota non è stata poi girata ad ACEA?

CONDANNA DEL TAR AL PAGAMENTO DI UN DEBITO VERSO UN CREDITORE: Il Comune di Agosta è stato recentemente intimato dal TAR, con sentenza inoppugnabile, al pagamento delle somme dovute ad una impresa creditrice, non pagata a seguito di interventi realizzati per il Comune e risalenti alla precedente legislatura Massimi, comprensive degli interessi e con l’aggiunta di una ulteriore sanzione pecuniaria inflitta al Comune e delle spese del giudizio. Le somme imputate al Comune di Agosta eccedono il valore di 15.000,00 euro.

Pur trattandosi di un gravoso lascito della precedente amministrazione Massimi, siamo sicuri che prima della recente condanna del TAR, anche la nuova amministrazione Valente non abbia avuto margini per avviare un discorso utile ad un epilogo più favorevole di quello a cui, invece, è stato condannato il Comune di Agosta? Vi sembra giusto non liquidare una ditta che ha reso un servizio per il Comune? E’ permissibile che le spese aggiuntive, che eccedono il valore delle prestazioni garantite dalla ditta non pagata, vengano pagate con esborso dalle Casse Comunali? E’ ammissibile che questa amministrazione abbia arrecato un danno all’immagine della nostra istituzione al cospetto del TAR non costituendosi in giudizio e men che meno nominando un legale che tutelasse gli interessi del Comune?

PUBBLICA UTILITA’: nel mese di aprile 2017 il Consiglio Comunale si era pronunciato favorevolmente in merito al rilascio di specifica autorizzazione per la costruzione di un immobile da adibire ad attività commerciale da realizzare a Madonna della Pace. Ad oggi, nonostante il carattere di urgenza e di pubblica utilità dell’opera per cui si era reso necessario il parere favorevole del Consiglio, nonostante l’avvio della cantierizzazione dell’area in questione, i  lavori non sono stati ancora neanche avviati.

E’ ammissibile che un Sindaco, più volte interrogato al riguardo dai Consiglieri di Opposizione, non abbia fornito ancora una doverosa spiegazione sulle motivazioni del ritardato avvio di così importanti lavori? Perché non chiarire la situazione vista la rilevanza dell’indotto che un immobile commerciale da realizzare può determinare per l’area di Madonna della Pace?

AUTOVELOX DI VIA SUBLACENSE: anche per l’anno 2017 l’amministrazione comunale in carica sta continuando a liquidare somme, imputate al bilancio 2017, legate a ricorsi – riconosciuti legittimi dal Giudice di Pace – presentati da automobilisti multati con gli autovelox fissi che, durante la precedente amministrazione Massimi, erano stati installati su via Sublacense.

Per quanto tempo ancora il Comune di Agosta dovrà riconoscere la liquidazione ai legali delle controparti che, evidentemente a ragione, sono ricorse al Giudice di Pace per contestare multe inflitte attraverso un sistema di rilevazione della velocità evidentemente non correttamente installato?

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Giudizi di fine anno

Vice-Sindaco: sei l’“emerito” protagonista negativo della vita amministrativa del nostro paese. Membro esterno della Giunta, da non eletto e quindi “da non scelto dai cittadini” stai usurpando il prestigio del ruolo di cui sei stato investito non certo per spessore e caratura. Sono tue le responsabilità dei danni commessi soprattutto su scuola media, baby park, contenzioso ACEA, condanna del TAR per debito non pagato, autovelox ma … più di ogni cosa … scuola elementare. Sei anni di lavori e più di 1,5 milioni di euro investiti non sono stati sufficienti a restituire ad Agosta uno stabile che per posizione e storia identifica il cuore pulsante della vitalità dei nostri giovani … cosa si nasconde dietro la vicenda? Che cosa hai combinato? … in campagna elettorale hai fatto credere che la tua sarebbe stata solo una fugace apparizione, giusto il tempo di fare da chioccia a nuovi ingressi … Che aspetti a sparire?? Forse non ti è bastato il tempo sin qui concesso per coprire i danni che hai commesso in passato?? Forse vuoi sfruttare la tua posizione per un più comodo avvicinamento alla pensione?? … ZAVORRA

Sindaco: rigorosamente “pro tempore”. Tieni ben presente questa accezione, anche quando sei acceso dal pericoloso superomismo e dall’ambizione velleitaria che spesso ti pervade. Il tuo è un mandato (fortunatamente a scadenza) per il quale sei chiamato a gestire con trasparenza i soldi dei nostri cittadini. Volutamente “giudicato” dopo l’ “emerito” perché annaspi costantemente nella melma dei danni che il tuo predecessore ha commesso e residui non sufficiente lucidità per gestire da protagonista il resto della vita amministrativa. Nella consapevolezza di restarne inchiodato, pur di salire sul tuo piedistallo hai abbracciato il vecchio Sindaco (e i suoi consensi). A tessere sei abile per definizione (non ce ne volere, ogni riferimento a personaggi epici che tessono la tela e la ricuciono in attesa degli eventi è puramente casuale): tuttavia non riesci nella ricucitura del tessuto più importante, la nostra Comunità. Sei tu il solo responsabile dell’inasprimento degli animi del confronto politico e delle inevitabili ripercussioni che ne derivano. Per la cabala: il ‘17 è il primo intero anno solare del nuovo millennio che ti ha visto indossare il pennacchio. Accadono cose strane di cui tu, rigorosamente, dici di non sapere niente: ci chiediamo, di chi sei il Sindaco?? Forse solo di te stesso?? Infuocato dalla presunzione che ti deriva dall’investitura di cui sei stato premiato con il favore dei consensi: ti piace vincere facile con il coltello dalla parte del manico?? Nei tuoi discorsi risulti ondivago e fuorviante. Confondi le idee e nascondi quello che realmente pensi meglio di come Franco Baresi nascondeva il pallone agli attaccanti … CANTASTORIE CON SPECIALIZZAZIONE IN “SCIENZE DELLE COMUNICAZIONI CON SE STESSO”!!

Assessore: Terzo membro del triumvirato. Instancabile predicatore di un futuro da raggiungere procedendo spediti verso il divenire. Pericoloso per le casse comunali quando la ormai nota parabola dello “JEMO ‘NANZI” è messa in pratica dai suoi accoliti (vedi la vicenda “contenzioso parcheggio di via Roma”). Devoto oltre ogni limite all’interesse personale, da aver condizionato la mancata svolta politica che, altrimenti, ci sarebbe stata oltre un decennio fa. Indomito conquistatore di consensi, gestisci e dispensi anche beni altrui (pubblici?), rivendicandone mai chiariti diritti di proprietà … VENDITORE DI “FONTANE DI TREVI”. IN ARTE … TOTO’!!

Agosta, 6 gennaio 2017