Si riporta, nelle righe che seguono, lo stralcio di alcuni dei contenuti delle discussioni del Consiglio Comunale del 21/12/2017.
- Prima del Consiglio, nei tempi utili previsti dalla normativa in materia, il Gruppo di Opposizione aveva richiesto al Sindaco (pro tempore) di integrare i punti all’ordine del giorno da discutere prevedendo la risposta orale, da rendere nella circostanza, a cinque interrogazioni che i Consiglieri di Opposizione avevano indirizzato mesi e mesi or sono allo stesso. Le interrogazioni riguardavano: CIMITERO (tempi previsti per il ripristino dell’illuminazione votiva), FOGNATURE (previsioni per la realizzazione delle infrastrutture nelle aree attualmente non servite delle località LA STRETTA – FORMELLE – BARCO), PUBBLICA UTILITÀ (motivazioni per il ritardato avvio dei lavori per la realizzazione di un immobile commerciale a Madonna della Pace, per cui prima dell’estate 2017 il Consiglio si era pronunciato favorevolmente), ASCENSORE DEL CENTRO ANZIANI (informazioni sulle attività di manutenzione e di verifica dell’impianto).
Essendosi il Sindaco (pro tempore) ben guardato dal fornire una risposta scritta alle cinque interrogazioni nei tempi previsti, i Consiglieri del Gruppo hanno preteso una risposta orale (consentita dalla legge) in occasione del Consiglio convocato per il giorno 21 dicembre. Il Sindaco (pro tempore), nonostante il clamoroso ritardo nei confronti delle risposte da rendere, ha per l’ennesima volta rinviato le risposte alle interrogazioni dei Consiglieri di Opposizione asserendo di “essere ancora in attesa di ricevere elementi utili dagli uffici comunali competenti per poter fornire risposta adeguata”. Il Sindaco (pro tempore), quindi, non ha accettato l’integrazione dei punti all’ordine del giorno da discutere e, di fatto, ha ancora rinviato la risposta dovuta alle succitate interrogazioni dell’Opposizione.
Conosciamo tutti l’epilogo dell’ultima competizione elettorale svoltasi ad Agosta. A tutti è noto che i consensi sono quasi equamente suddivisi tra le due parti politiche e che solo il voto di poche decine di persone ha inciso sull’elezione dell’attuale Sindaco (pro tempore). E’ altrettanto risaputo che l’attuale amministrazione comunale in carica altro non è che il segno della continuità delle precedenti legislature di Gianfranco Massimi (attuale vicesindaco, su cui è il caso di stendere un velo pietoso …). Sappiamo tutti (negateci il contrario) che le elezioni sono state vinte (ahinoi) da chi, prima della competizione, ha continuato ad amministrare tenendo dalla parte del manico quel coltello che ha inevitabilmente ritagliato consensi decisivi al risultato finale. Sappiamo, soprattutto, che i Consiglieri di Opposizione rappresentano quasi la perfetta metà dei cittadini di Agosta in seno al Consiglio Comunale … sia chiaro!
Non si può più continuare a permettere che un Sindaco (per fortuna pro tempore) manchi di rispetto alla quasi perfetta metà dei cittadini di Agosta che hanno riposto la loro fiducia al Gruppo di Opposizione. Non si può continuare a permettere che l’agire amministrativo sia il derivato di scelte dei pochi che si sentono padroni solo perché il silenzio e l’indifferenza li legittimano ad esserli: le proprietà Comunali e i soldi delle casse Comunali sono di tutti i cittadini di Agosta. E’ VERGOGNOSO che il diritto a sapere come stanno realmente le cose, esercitato ricorrendo allo strumento delle INTERROGAZIONI, venga calpestato da chi attualmente ci sta governando, da chi scodinzola col suo pennacchio facendo e disfacendo (tessendo e ri-scucendo). Da chi, alla faccia dell’altra metà dei cittadini, opera senza informare l’Opposizione di cosa intende fare, come muoversi, quali risorse utilizzare.
- Durante il Consiglio si è discusso della sentenza di condanna nei confronti del Comune di Agosta, emessa recentemente dal TAR del Lazio. Il Comune di Agosta è stato intimato al pagamento delle somme dovute ad una impresa creditrice, non pagata a seguito di interventi realizzati per il Comune e risalenti alla precedente legislatura Gianfranco Massimi (attuale vicesindaco, su cui è il caso di RI-stendere un velo pietoso), comprensive degli interessi e con l’aggiunta di una ulteriore sanzione pecuniaria inflitta al Comune e delle spese del giudizio. Conti alla mano, le somme imputate al Comune di Agosta eccedono il valore di 15.000,00 euro. Durante il Consiglio del 21 dicembre, su esplicita richiesta dei Consiglieri di Opposizione, il Sindaco (pro tempore) ha tranquillamente ammesso che il Comune di Agosta, nella procedura di giudizio, non si è avvalso dell’assistenza di un legale (che, nella circostanza, avrebbe dovuto salvaguardare gli interessi del Comune … e quindi delle casse comunali, e quindi dei cittadini … ) in quanto consapevole a priori del torto e quindi dell’inevitabile sentenza di condanna. Con questa ammissione, il Sindaco (pro tempore) ha riconosciuto due aspetti gravissimi: l’ipotesi di DANNO ERARIALE, dal momento che le spese totali che oggi gravano sulle casse comunali (sanzioni, interessi, risarcimento spese legali della controparte) risultano superiori rispetto a quelle iniziali (liquidazione del servizio reso dall’impresa creditrice); il riconoscimento di un DEBITO FUORI BILANCIO che, a nostro parere, avrebbe falsato gli ultimi bilanci comunali, non riconoscendo una pendenza invece legittima a carico del Comune di Agosta.
In tempi non sospetti, subito dopo l’avvio dell’attuale legislatura, avevamo richiesto al Sindaco (pro tempore allora e oggi) un chiarimento sui criteri che l’amministrazione utilizzava per la tempistica di liquidazione dei creditori. La nostra intenzione era quella di accertare, a vantaggio di tutti, che venissero rispettati principi condivisibili e che i soldi dei cittadini di Agosta non venissero utilizzati anticipando il pagamento nei confronti di una ditta piuttosto che un’altra, specie a cavallo del periodo elettorale, per orientare impropriamente il favore dei consensi. La risposta che il Sindaco (pro tempore allora e oggi) ci diede ci è risultata ondivaga e “fuorviante”. Ci fu detto che in via generale si procedeva rispettando il criterio cronologico e le disponibilità di cassa, tenendo conto delle emergenze e quindi delle spese non rinviabili. All’epoca avevamo richiesto un elenco delle ditte che vantavano ancora un credito nei confronti del Comune di Agosta, per verificare che, effettivamente, il criterio cronologico per i pagamenti venisse rispettato. Come tipico dell’agire di questa amministrazione in carica, al riguardo, NON ABBIAMO MAI AVUTO RISPOSTA. Oggi, dopo un anno e mezzo dall’insediamento della nuova Giunta, emerge questa sentenza di CONDANNA del TAR, per cui il Comune di Agosta è chiamato a pagare vecchio e nuovo ad una impresa che, probabilmente a sfregio del decantato criterio cronologico, non è risultata pagata come dovuto per la prestazione resa nei confronti del Comune di Agosta.
Quanto accaduto è un lascito della precedente legislatura. Uno dei tanti gravi strascichi dell’amministrazione Gianfranco Massimi. Un lascito, dicevamo, che il nuovo Sindaco (pro tempore) ha ereditato nella piena consapevolezza, tanto più che ha accolto a braccia aperte in Giunta il vecchio Sindaco, riservandogli il posto di onore di vice Sindaco esterno. Per carità, un incarico di prestigio ad un esterno ci può stare, soprattutto se l’esterno (NON ELETTO e quindi NON SCELTO DIRETTAMENTE dai cittadini) ha uno spessore e una caratura tali da giustificare l’onorificenza del ruolo. Purtroppo, la sentenza emessa dal TAR non lascia dubbi sugli errori commessi dal Comune di Agosta sulla vicenda: errori avviati da GIANFRANCO MASSIMI e perpetuati dal nuovo Sindaco (pro tempore) che, nella consapevolezza di farlo, pur di salire su un piedistallo (instabile), ha abbracciato il vecchio Sindaco (e i suoi consensi) e tutti gli innumerevoli danni commessi in 10 anni di precedente legislatura (RI-RI-stendiamo un velo pietoso). Ma su questa particolare questione, siamo sicuri che prima della recente condanna del TAR, anche il nuovo Sindaco (pro tempore) non abbia avuto margini per avviare un discorso utile ad un epilogo più favorevole di quello a cui, invece, stiamo assistendo?
Si sappia, infine, che la normativa in materia riconosce alla Giunta Comunale (sempre di lorsignori si tratta, oltre che di un terzo che, in vena alla deformazione professionale della propulsione del carburante che commercializza, spinge gli animi recitando puntualmente l’orazione dello “JEMO NANZI”), la facoltà di attingere da un FONDO DI RISERVA, da costituire obbligatoriamente per la gestione delle spese impreviste. Ci chiediamo: perché l’attuale amministrazione ha attinto dal FONDO DI RISERVA per la gestione di situazioni molto meno gravi del pagamento di un debito nei confronti di un creditore? Perché questa impresa, che oggi giustamente reclama, non è stata pagata?
Dulcis in fundo: nella vicenda il Comune di Agosta non si è neanche costituito in giudizio. I soggetti del Comune chiamati a rispondere al cospetto del TAR non si sono presentati, non risparmiando neanche una EVITABILE FIGURACCIA della nostra Istituzione innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.
Tutto quanto sopra riportato, per ossequioso dovere di cronaca nei confronti dei cittadini di Agosta, cui si coglie l’occasione per rivolgere i più sinceri auguri di buone feste.
Agosta, lì 26/12/2017
Il Gruppo Politico #CAMBIAMO AGOSTA
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