Non è necessario scomodarsi a fare ricerche d’archivio per rammentare l’esito delle ultime consultazioni amministrative (è storia recente): come tutti ricorderete, la lista “vincente” ha  avuto una supremazia miseramente esigua sulla “soccombente” (56 soli voti, che furono decisivi per determinarne la vittoria).

Ci si sarebbe aspettato, quindi, che il neo eletto sindaco, prendendo atto di ciò – nel rispetto sia del corpo elettorale, sia di una più che elementare regola politica democratica – avesse investito i componenti eletti della lista “soccombente” di un dovuto riconoscimento, tenendo in debito conto il richiamato elementare dettame democratico, nel rispetto dei concittadini che gli avevano conferito il mandato.

Un sindaco, eletto ad esito di un confronto elettorale, dovrebbe essere “sindaco di tutti” e non solo della parte politica che lo ha sostenuto, in quanto demandato alla gestione di un Ente che è di tutti e, non come è avvenuto nei fatti, di esclusiva pertinenza dei suoi elettori.

Se viene a mancare l’onestà intellettuale prima di ogni altra cosa, per uno che ricopre il delicato ruolo di “super partes” allora stiamo parlando di mera e becera oligarchia finalizzata esclusivamente ad evidenziare l’illusione di “super uomo”, che tra l’altro “le physique du rôle” poco gli si addice, non fosse altro che per la totale mancanza di carisma, sommata alla scarsa capacità politica e amministrativa, ahinoi, riscontrata nel corso nel pur breve mandato fin qui ricoperto, si crea inevitabilmente uno scollamento tra il popolo e l’istituzione che egli dovrebbe degnamente onorare e rappresentare.

In questa sede, tuttavia, non chiediamo le dimissioni del sindaco in virtù delle dimostrate incapacità … potremmo per questo essere tacciati di disfattismo, oltre che di motivazioni mosse da interessi di parte, non ascrivibili ad una logica condivisibile dalla totalità dei cittadini.

Chiediamo, invece e con forte determinazione, le sue dimissioni in virtù del fatto che ci ritroviamo a parlare di un sindaco che rappresenta una esigua minoranza della popolazione: negli ultimi tempi, infatti, due dei “suoi” consiglieri (che in virtù dei voti riportati singolarmente hanno determinato la sua vittoria) hanno fatto la scelta di prendere le distanze dallo stesso, uscendo dalla maggioranza e determinando, di fatto, che la rappresentatività dell’elettorato sia venuta meno al sindaco pro tempore in carica.

L’onestà intellettuale impone coerenza e rispetto della verità!!!

Quindi, così come prima hai voluto governare un paese diviso scegliendo di essere un sindaco di una risicata maggioranza, TI CHIEDIAMO ORA, PER OVVIA COERENZA, DI RASSEGNARE LE TUE DIMISSIONI POICHè SEI IL RAPPRESENTANTE DI UNA SOSTANZIOSA E SOSTANZIALE MINORANZA DEL PAESE !!!

Così facendo, ti verrebbe quantomeno riconosciuta una onestà intellettuale fin qui latitante e, contemporaneamente, applicheresti la regola fondante della democrazia rimettendoti al giudizio insindacabile del popolo che, appropriandosi del ruolo di giudice, potrà allora decidere se concederti ulteriore fiducia per quello che hai dimostrato di valere in questi anni alla guida del NOSTRO PAESE.

GRAZIE!!!

 

Agosta, lì 12/01/202O                                                                 

Il Gruppo Politico #CAMBIAMO AGOSTA