Nella fase iniziale del Consiglio Comunale di giovedì 22 novembre 2018, prima di procedere alla discussione dei punti all’ordine del giorno, Giovanni Ottavi, Capogruppo Consiliare di Opposizione, richiedeva al Sindaco (facente funzione di Presidente del Consiglio Comunale) di poter procedere ad effettuare una dichiarazione. Nella circostanza, come da intenzione dei Consiglieri di Opposizione, si sarebbe preferito procedere alla lettura della dichiarazione e alla successiva consegna agli atti per la conseguente pubblicazione della stessa.

Il contenuto della dichiarazione era finalizzato a relazionare circa le motivazioni che avrebbero indotto i Consiglieri di Opposizione, nella medesima seduta consiliare, all’abbandono dell’aula, inscenando un gesto di protesta simbolico. Attraverso questo significativo gesto, come da intenzioni iniziali, si intendeva rivendicare il rispetto del ruolo amministrativo dei Consiglieri di Opposizione, palesemente oltraggiato da un Sindaco costantemente animato da un fare (non fare??)  che, mascherato da un apparente senso di apertura al dialogo e al confronto, continua a tradire aspettative di legittimo e proficuo scambio informativo in palese e costante violazione delle previsioni legislative di tutela dei Diritti dei Consiglieri.

Tuttavia, nella fase iniziale del Consiglio Comunale, dopo che il Sindaco aveva concesso al Consigliere Ottavi di procedere alla lettura della dichiarazione, lo stesso primo cittadino tornava sui suoi passi, richiedendo al Consigliere Ottavi di sospendere la lettura dello scritto dal momento che il contenuto non risultava attinente ai punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale e rinviando la stessa alla fase conclusiva della seduta.

Considerata la dinamica degli episodi, alla luce dei contenuti della predetta dichiarazione, dopo l’interruzione del Sindaco i Consiglieri del Gruppo di Opposizione avrebbero potuto scegliere tra due alternative:

  • consegnare la dichiarazione scritta e procedere al prefigurato abbandono dell’aula (il cui ricercato gesto simbolico avrebbe però perso il valore senza che i partecipanti al Consiglio Comunale avessero potuto avere contezza delle motivazioni dell’abbandono);
  • partecipare regolarmente al Consiglio ed assumere un atteggiamento comunque di protesta in ragione delle medesime motivazioni racchiuse nella dichiarazione di abbandono dell’aula.

Al fine di non vanificare la forza di impatto dei contenuti della dichiarazione, i nostri Consiglieri hanno optato per la seconda alternativa, confermando la regolare partecipazione alla seduta consiliare. Tuttavia non hanno desistito dall’assumere, comunque, un legittimo atteggiamento di protesta durante il Consiglio Comunale. In particolare:

  • prima del prosieguo della seduta, dopo l’interruzione del Sindaco, si è fatto presente che i Consiglieri di Opposizione non avrebbero accompagnato la votazione dei punti all’ordine del giorno con alcuna “dichiarazione di voto”, differentemente dalla consuetudine che vede molto spesso gli stessi, aldilà della mera votazione (CONTRARIO, FAVOREVOLE, ASTENUTO), motivare la votazione argomentandola con prese di posizione ed esternazione di punti di vista di consolidato spessore;
  • a conclusione della discussione dei punti dell’ordine del giorno in programma e delle relative votazioni, dopo che una richiesta di sospensione della seduta da parte del Capogruppo di Maggioranza (Paolo Panimolle) – motivata dall’esigenza di “riunire il suo Gruppo” prima della conclusione del Consiglio – veniva autorizzata dal Sindaco, i Consiglieri di Opposizione hanno inteso perpetuare l’atteggiamento di protesta lasciando l’aula consiliare vuota nel mentre che, nel frattempo, il Gruppo di Maggioranza si riuniva assecondando l’istanza del Consigliere Panimolle.

E’ stato forse in ragione della dinamica degli accadimenti, che già la mattina successiva al Consiglio Comunale, il Sindaco, pur non avendo mai proceduto in tal senso, provvedeva a pubblicare sulla Home Page del sito interno del Comune, un “resoconto sintetico del Consiglio Comunale”. Con fatica riusciamo ad individuare le ragioni di detta pubblicazione, dal momento che le sedute consiliari sono ormai supportate da registrazioni audio che non possono tradire il vero. Tuttavia, da un’attenta analisi dei contenuti del resoconto, le ragioni di detta pubblicazione potrebbero ricondursi alla volontà del Sindaco di sottolineare come, nelle circostanze conclusive della seduta, i Consiglieri di Opposizione avrebbero violato le previsioni del “Regolamento del Consiglio Comunale” che prevedrebbe che “i Consiglieri presenti all’appello, prima di uscire dall’aula, hanno l’obbligo di darne avviso al segretario dell’assemblea”.

Cospargendoci il capo di cenere in segno di pentimento per una “così grave” violazione regolamentare, facciamo presente al Sindaco, a ulteriore sostegno della legittimità dell’azione di protesta mossa dai Consiglieri di Opposizione nella circostanza, la gravità (di dimensioni ben maggiori !!) delle violazioni di cui è costantemente autore lui stesso: non rispetta i Diritti dei Consiglieri come tutelati dallo Statuto Comunale ma anche e soprattutto dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL).

Per completezza informativa, vi proponiamo di seguito il TESTO INTEGRALE DELLA DICHIARAZIONE CHE I CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE AVREBBERO VOLUTO RILASCIARE NELLA FASE INIZIALE DELL’ASSEMBLEA CONSILIARE DEL 22 NOVEMBRE e che, data la dinamica degli accadimenti, non è stato invece possibile rassegnare come prefigurato.

Consiglio Comunale del 22.11.2018 – Dichiarazione Gruppo Consiliare di Opposizione